BUIO
NEON
Project
Il progetto Buio Neon nasce dall’esigenza di raccontare l’incastro tra la normalità e la follia, che vive in ogni essere umano.
Spesso ci impegnamo a desiderare cose che non tocchiamo, che abbiamo paura di elaborare, con il timore di non essere in grado, di non saper trasformare, del “dopo”.
«Iniziando a maneggiare il vetro, un materiale apparentemente molto fragile, ma infinitamente plastico, temevo di farmi male, di tagliarmi, di scottarmi con la fiamma che si utilizza nella piegatura. Il processo di tras-formazione dell’elemento in qualcosa di diverso è stato la base della mia evoluzione personale e artistica e un percorso catartico in cui unire la varie emozioni dell’essere umano.»
Buio neon, è la trasformazione,
l’ossimoro che ci possiamo concedere.
Il progetto in mostra esplora attraverso il percorso di evoluzione, una parte molto importante della natura umana: l’ironia.
Le opere al neon sono così una cascata di parole, che hanno un peso, potenzialmente dannose ma estremamente luminose.
«Trasformando scarti di vetro, rendendoli vivi, riesco ad esprimere un cambiamento, un desiderio, che modifica sia lo stato che la forma.»
Un processo creativo che parte dall’utilizzo del vetro di scarto, senza sapere in anticipo la colorazione dell’opera.
«Questa scelta fa parte dell’accettazione e dell’ascolto, scoprire solo alla fine il colore non modifica il mio processo di creazione né modifica la visione. Alla fine mi stupisco del risultato, con la certezza che qualsiasi colore esista in quella forma, sarà comunque luminosa.»
Siamo tutti chiamati a riderne, a farci fotografare e ancora a tras-formare ciò che abbiamo davanti in ciò che desidereremmo vedere.
«Pronti orgogliosamente a “fare schifo”, come atto rivoluzionario, scegliendo cosa ha il potere di farci male e cosa di farci sorridere.»
Diventa così utile per tutti trasformare dei concetti negativi, cambiando con ironia una parola, nell’opposto. Il buio in luce.
Il processo è complicato, ha dei rischi, come tutte le catarsi che si rispettino.
Le opere in mostra sono realizzate completamente a mano, con vetro di scarto e gas nobile.